INTRODUZIONE ALLA KICK BOXING
(fonte Wikipedia)
La kick boxing o kickboxing
(tradotto letteralmente 'calcio facendo a pugni') è un'arte marziale di
origine giapponese, diffusasi poi in
USA, che combina le tecniche di
calcio tipiche delle
arti marziali
orientali
ai colpi di pugno propri del
pugilato.
La kick boxing è nata in
Giappone
negli
anni sessanta. In quel periodo le uniche forme di
combattimento a contatto pieno erano il
full contact karate,
il
muay thai
thailandese, il
Sambo russo, il
taekwondo coreano, il
karate contact ed il
sanda cinese.
I giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno
(full contact). Questo genere di combattimenti stava acquisendo
interesse sempre maggiore finché negli anni '70, alcuni maestri di arti marziali
provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del
pugilato
alle tecniche di calcio del
karate e
nacque così il Full Contact Karate.
Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del
fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su,
mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe.
A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine
kickboxing spopolò
negli
Stati Uniti una forma di
full contact karate
dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite
scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura;
tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano
WKA
ed
ISKA.
Successivamente, sempre in Giappone, nel
1993, venne organizzato un torneo chiamato
K-1, in cui "K" sta per Karate, Kempo e Kickboxing. In questo torneo
le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate
senza presa e i pugni saltati e girati. Lo scopo era mettere sullo stesso ring
atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un
regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi.
Visti i capitali elevatissimi e l'entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi
avvenimenti, il
K-1 (diviso in due tornei:
il K-1 World Grand Prix,
riservato ai
pesi massimi
e il K-1 MAX, riservato
alla categoria dei
pesi medi) divenne il più importante torneo al
mondo. Il termine "K-1" ha assunto attualmente l'accezione di uno
sport da combattimento a
sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal muay thai, dalla
kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato
K-1 Style.
Come già accennato, la kickboxing prevede l'utilizzo di tecniche di pugno e di
calcio. Le principali sono riportate di seguito:
Le tecniche di pugno utilizzate nella kickboxing sono le stesse del pugilato
occidentale: diretti, ganci, montanti e combinazioni dei tre:
·
diretto:
colpo sferrato stendendo completamente il braccio in avanti, a colpire il volto
o il busto dell'avversario. È un pugno fondamentale, e viene portato sfruttando
la torsione della gamba d'appoggio, della
schiena
e delle
spalle
·
gancio:
pugno sferrato mantenendo il braccio piegato, ad uncino, ruotando la spalla
·
montante:
colpo sferrato dal basso verso l'alto, a cercare solitamente il mento
dell'avversario, anche se può essere diretto anche al busto o all'addome.
Esistono diverse tecniche di calcio nella kickboxing; di queste alcune vengono
considerate fondamentali, altre sono varianti o tecniche speciali che possono
essere utilizzate in combattimento. Le tecniche fondamentali di gamba utilizzate
nella kickboxing sono il calcio frontale, il calcio laterale,il calcio
circolare,calcio ad ascia:
·
calcio frontale:
sferrato portando la gamba al petto e poi stendendola in avanti, per colpire con
l'avampiede, o più raramente, il
tallone.
·
calcio laterale:
simile al calcio frontale ma sferrato da posizione laterale, ruotando la gamba
d'appoggio di 90º e andando a colpire con l'altra utilizzando il taglio del
piede;
·
calcio circolare
o rotante: sferrato muovendo la gamba con una traiettoria -appunto-
circolare, colpendo con la
tibia o con la monta del piede. Viene
realizzato torcendo tutto il corpo, a partire dal piede d'appoggio che,
nell'esecuzione, ruota di 90º in avanti nella direzione del movimento. Può
essere diretto alle gambe dell'avversario, e si parla in questo caso di
calcio basso
(low kick), al fianco (calcio medio o middle kick) infine al volto
(calcio alto o high kick).
·
calcio girato:sferrato girando il corpo di 360 gradi .
Altre tipologie di calci comprendono, fra gli altri, il
calcio incrociato (crescent
kick), in cui la gamba compie un movimento laterale ascendente a colpire il
volto, il
calcio discendente(axe kick), nel quale il movimento è opposto a
quello del crescent kick e il piede cade dall'alto verso il basso e
lateralmente, usato solitamente per aprire la guardia avversaria, o il calcio
ad uncino (hook kick) che
consiste nel colpire con una traiettoria di rientro effettuando una rotazione di
90° (di pianta piede o tallone). Esistono anche altre tipologie di calci tra cui
i "calci ruotati" , in cui la gamba svolge una rotazione di 360 gradi sferrando
alla fine il calcio; i "calci ad elevazione" (o saltati) , in cui contemporaneo
a un salto sferri il calcio; i "calci ruotati saltati".
Nella versione americana della kickboxing, quella proveniente dall'American
Full contact karate,
si sono sviluppate tre formule fondamentali: il Semi-contact, il Light-contact e
il Full-contact. Per sfruttare al meglio il regolamento, negli anni la tecnica
che caratterizza ognuna di queste versioni si è evoluta tanto da rendere
completamente diversa l'impostazione e la preparazione degli atleti che la
praticano. Per esempio la guardia laterale tipica del semi-contact è considerata
pericolosa e da evitare nel full-contact. Inoltre esistono anche le versioni low
kick e kick-light.
Il (Semi-contact) o
point fighting, che significa "contatto limitato" o "combattenti al
punto", è una formula della kickboxing che prevede un combattimento non
continuato a punti. Nonostante sia meno nota della formula "full-contact", può
essere considerata la disciplina che più si avvicina alla forma originaria della
kickboxing, quando ancora questa era denominata "karate contact" e quando
W.A.K.O. (World Association of Kickboxing Organizations) era ancora
la sigla per "World All Styles Karate Organization". In effetti è, tra le tre
discipline principali, quella che più si avvicina al karate, di cui questo sport
è diretto discendente. Infatti prevede che i due atleti combattano sul tatami a
differenza del full-contact, che è uno sport da ring, e consiste come già detto,
similmente al karate, in combattimenti "al punto", cioè non continuati come nel
light-contact. Altro elemento in comune con il karate, è l'utilizzo delle
cinture (dalla gialla alla nera) per graduare i combattenti per esperienza e
forza.
Poiché il contatto deve essere necessariamente limitato o controllato, richiede
soprattutto doti specifiche di rapidità, reattività, prontezza e velocità.
Essendo una disciplina "veloce", richiede uno sforzo in più e un fiato molto più
preparato e resistente.
I due atleti combattono su di un tatami e si trovano uno di fronte all'altro
posti ad una certa distanza mantenendo una posizione di guardia laterale
rispetto all'avversario.
Il combattimento dura due minuti per round (che variano a seconda delle
manifestazioni o delle fasi di una competizione) e consiste nell'avanzare
frontalmente seguendo una linea immaginaria, entrare a contatto con l'avversario
e nella frazione di un secondo, quindi in modo fulmineo e rapidissimo così da
privilegiare la velocità e la prontezza ad altre doti, assestare una tecnica di
pugno o di calcio al bersaglio, e dunque, in una delle zone "legali" del corpo
dell'avversario (quindi nel tronco e nella testa, escludendo colpi ai genitali,
alle gambe, al collo e ai reni).
Al termine del "contatto", l'arbitro di gara interrompe momentaneamente il
combattimento e assegna il punto ad uno dei due contendenti.
Una tecnica famosa del semi-contact è il "blitz", una tecnica di attacco
improvviso, che non esiste nelle altre formule della kickboxing perché poco
utile specialmente in caso di contatto pieno.
Oltre all'arbitro di gara ci sono anche due arbitri di linea e i tre arbitri
assegnano i punti in base ai seguenti criteri:
·
Tecnica di pugno al corpo: 1 punto
·
Tecnica di pugno alla testa: 1 punto
·
Tecnica di pugno in volo: 1 punto
·
Tecnica di calcio al corpo: 1 punto
·
Tecnica di calcio alla testa: 2 punti
·
Tecnica di calcio al corpo in volo: 2 punti
·
Tecnica di calcio alla testa in volo: 3 punti
·
Tecnica di spazzata seguendo il senso articolare della
gamba colpita: 1 punto
Il semi-contact, facendo un paragone con altri sport, potrebbe essere definito
come lo "scherma" della kickboxing.
Il Light-contact, che letteralmente significa "contatto leggero", ma è inteso
anche come "contatto controllato" ed è una formula della kickboxing che prevede
un combattimento continuato a punti.
Come nel semi-contact, il contatto deve essere necessariamente limitato o
controllato, e privilegia soprattutto le doti specifiche di esecuzione tecnica e
di pulizia dei colpi che vanno eseguiti con scioltezza e velocità, privilegiando
la tecnica alla forza.
I due atleti combattono su di un tatami, ma a differenza del semi-contact sono
liberi di muoversi sul quadrato di gara a loro piacimento, e senza che l'arbitro
interrompa il combattimento dopo l'esecuzione di una tecnica portata a segno.
Il combattimento dura due o tre round da due minuti a secondo del tipo di
competizione Regionali,Italiani o internazionali e i due atleti, combattono in
posizione di guardia frontale o semifrontale uno dall'altro, possono trovarsi
anche a distanza molto stretta e colpirsi a vicenda con le varie tecniche di
pugno e di calcio previste si hanno diverse categorie come nel semi contact fino
a cintura Verde e blu marrone e nere, richiesto nella manifestazione in cui
partecipano.
L'arbitro di gara può fermare l'incontro solo in caso di "break", quando cioè
gli atleti si trovano in clinch e vanno distanziati, oppure in caso di richiamo
per eccessivo contatto, scorrettezze o uscita dal quadrato di gara: i richiami e
le uscite comportano una sottrazione di punti e un punto alla seconda uscita
alla quarta uscita dal tatami l'atleta viene squalificato.
Oltre all'arbitro centrale ve ne sono altri tre, servendosi di un cartellino
come nel contatto pieno, sommano alla fine i punti totalizzati, e assegnano la
vittoria, da poco è stato inserito il sistema easy scoring, dei tabelloni
elettronici dove i giudici assegnano i punti con un mouse dedicato, in questo
modo si ha la visione effettiva sui monitor dell'andamento dell'incontro.
Poiché nel light-contact non è previsto il K.O., la vittoria è perseguibile
soltanto accumulando più punti dell'avversario e in caso di parità decidono si
ha la decisione arbitrale di preferenza.
Esiste infine una versione del light-contact, definita Kick Light, che aggiunge
alla tradizionale formula del light-contact la possibilità di colpire con i low
kick, cioè con i calci circolari bassi nella parte interna o esterna del
quadricipite: l'unico tipo di calcio che si può eseguire al di sotto della
cintura.
La differenza con il tradizionale light-contact è che nella kick light le
distanze si accorciano ulteriormente e l'atleta necessita di una prontezza e di
una mobilità maggiore per evitare i pericolosissimi calci portati sotto la
cintura e sferrati nella coscia, che naturalmente danno punti.
Il Full-contact, che significa "contatto pieno", è la formula più impegnativa
della kickboxing, e universalmente riconosciuta come la "formula principe" di
questo sport. Nato negli
USA come variante del
Full contact karate,
in Europa e nel mondo si distaccò ben presto dall'aspetto marziale, unì subito
il pugilato alle tecniche di calcio e diventò con gli anni lo
sport da ring per
eccellenza.
Prevede un combattimento continuato a pieno contatto e infatti, a differenza del
semi-contact e del light-contact, i colpi vanno portati con forza e potenza,
privilegiando appunto la forza e l'incisività, unità a stile e precisione.
Nel full-contact, la preparazione fisica degli atleti è molto più importante che
nel semi-contact e nel light-contact, perché diversamente da questi, è
consentita la vittoria del match anche via
Knock-out
(K.O.), cioè quando un combattente subisce un colpo tale da rendergli
impossibile il proseguire dell'incontro.
I due atleti combattono esclusivamente su un ring da boxe e sono liberi di
muoversi sul quadrato di gara a loro piacimento. Il combattimento è suddiviso in
round (che possono essere dai tre ai cinque, oppure anche dai dieci ai dodici, a
seconda delle federazioni o dell'importanza della competizione) da due minuti. I
colpi devono essere portati nel tronco e al volto, sono quindi esclusi i colpi
al di sotto della cintura.
Come per il light-contact, c'è un arbitro centrale e altri tre di giuria che
assegnano i punti. Se l'incontro dura fino al termine delle riprese stabilite e
non vi è stato il K.O. o l'interruzione per intervento del medico di bordo ring,
allora la vittoria viene stabilita in base ai punti.
Questa formula ha molte analogie con la preparazione tecnica e atletica della
boxe: infatti l'atleta deve prepararsi secondo un ferreo programma di
allenamento dal punto di vista atletico e agonistico e perfezionare la
precisione dell'impostazione, dei movimenti e della guardia (come nella boxe)
che sono di fondamentale importanza durante il match. Inoltre, come per il
light-contact, i colpi di calcio e di pugno vanno eseguiti con precisione
tecnica e dovizia di perfezione, aggiungendo però una maggiore dose di forza e
potenza poiché, a differenza del light, i colpi nel full devono per forza "fare
male".
L'Italia possiede un'ottima scuola
di Full Contact. Dagli anni '70 fino ad oggi, numerosi sono gli atleti
iridati a livello mondiale ed europeo; tra i dilettanti come tra i
professionisti. i romani
Massimo Liberati
e
Giorgio Perreca
rappresentano in assoluto i campioni più prolifici e longevi di questa
disciplina, seguiti da altri kickboxers come
Franz Haller, Roberto Fragale, Giorgio Perreca
(oggi Fight1), o i più recenti
Alessandro Riguccini.
Esiste infine una versione del full-contact, definita Low Kick, che per
l'appunto aggiunge alla tradizionale formula del full-contact la possibilità di
colpire con i low kick, cioè con i calci circolari bassi nella parte interna o
esterna del quadricipite.
La federazione FIKBMS, facente capo alla
WAKO, dal 15 novembre 2015 è disciplina sportiva associata effettiva
del
CONI nonché l'unica federazione riconosciuta per Kickboxing, Muay
Thai, Savate e Shoot Boxe. Nel panorama internazionale, invece, la WAKO non è
ancora stata riconosciuta dal
CIO ma dal GAISF.